Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Nonostante la nota avversione di Cronenberg nei confronti di Tarantino, la prima scena del film (e probabilmente la migliore) ne rappresenta proprio un (non sappiamo quanto) involontario omaggio: piano sequenza e dialoghi di rara efficacia targati pulp lontano un miglio. Peccato poi ci si perda in qualcosa di incompiuto: si parte col quesito "scambio di persona", ma il e' lui o non e' lui viene bruciato quasi subito (probabilmente le considerazioni su vera o presunta identita' presenti in capolavori come Il ritorno di Martin Guerre, risultano inaccessibili...)a vantaggio di un'analisi (!) del vero "io" che latita in tutti noi... qui pero' non convince la storia (nessuno che si preoccupi di saperne di piu' sul nostro dolce padre di famiglia neanche dopo il quinto morto ammazzato...), non convince la moglie (schizzatissima...), non convincono i cattivi (imbranati e citrulli fino al ridicolissimo William Hurt), non convince Mortensen (ancora intronato di Aragorn e mono espressivo quasi come il mitico Accorsi), in sintesi molta carne al fuoco ma scarsa lucidita' dietro ai fornelli...
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