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Avere vent'anni

Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Avere vent'anni

di claudio1959
6 stelle

locandina

Avere vent'anni (1978): locandina

Lilli Carati, Gloria Guida

Avere vent'anni (1978): Lilli Carati, Gloria Guida

Gloria Guida, Lilli Carati

Avere vent'anni (1978): Gloria Guida, Lilli Carati

«Avevo vent’anni… Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita.» Paul Nizan. Così comincia questo film con questa frase simbolica, ma che già indirizza la pellicola. Tina e Lia sono due ragazze libere, un po’ sbandate, che vivono la propria esistenza con disinvoltura e libere sessualmente. Arrivano dalla provincia a Roma e si alloggiano in una comune gestita da un santone chiamato Il Nazariota/ Vittorio Caprioli. Nella comune si vive in modo promiscuo, come desiderano le due ragazze, si guadagnano da vivere vendendo enciclopedie, con un buon successo, perché fanno valere la loro bellezza fisica ed una spigliata personalità. Ma alla fine della storia ci sarà un brutto epilogo. Gloria Guida è bellissima, canta anche la canzone: Avere vent’anni, che si ode nel film. Anche Lilli Carati e’ affascinante, una ragazza sexy, che poteva avere un’altra carriera, visto che l’anno dopo recito’ benissimo ne: Il corpo della ragassa, diretta da Pasquale Festa Campanile, tratto da un romanzo di Gianni Brera. Avere vent’anni e’ sicuramente un B- movie, molto sfortunato, non andò bene al botteghino, perché il finale originale fu tagliato, perché troppo violento e crudele, il film fu ritirato dalle sale, perché i produttori e distributori, cambiarono il finale, inserendo un finale più soft, però stravolsero il senso del film da drammatico, divenne una delle tante commedie erotiche e pruriginose di quegli anni famosi. Bella la frase che dicono più di una volta: Noi siamo giovani, belle ed incazzate. Il film denota la volontà di distruggere la morale borghese di allora, per il raggiungimento della pace sociale. Significativa la scena, quando le due ragazze fanno autostop, atteggiandosi come ragazze facili, vogliono apparire, per come i maschi le vedono , ma sono loro a dirigere il gioco, usano, danno l’illusione di essere usate. Fernando Di Leo scelse queste attrici, perché erano i simboli erotici di quegli anni e con il primo finale poi tagliato , fece distruggere e punire tanta libertà sessuale. Sicuramente questa scelta sancì il fallimento del film, perché il pubblico era abituato ad ammirare i corpi di Carati e Guida, belle appetibili e desiderabili. Un film scomodo insomma, film molto piaciuto a Eli Roth e Tarantino, grandi ammiratori di quel nostro tipo di film artigianale, rozzo, ma sincero. In seguito Di Leo scrisse una sorta di prequel ideale di Avere vent’anni, sempre con la Guida e la Carati protagoniste ambientato nel 1940, però poi purtroppo questo suggestivo progetto, non venne mai alla luce. Lilli Carati purtroppo, ebbe situazioni personali che le distrussero la vita e la carriera, un vero peccato era bellissima, ma si brucio’, perché troppo fragile povera stellina sfortunata. Questa recensione la dedico a lei, non c’è più, però la possiamo ammirare nei suoi film migliori, povera e dolce ragazza , riposa in pace.

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