Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
'Avere vent'anni' di Fernando Di Leo è un film molto disomogeneo, lacunoso nella descrizione dei profili psicologici dei personaggi, ma anche molto vitale e contenente alcuni pezzi di buon cinema, specialmente il tragico finale.
Certamente il muoversi al di fuori del suo genere prediletto - il polizi(ott)esco - non ha giovato all'autore pugliese, tanto che sia le due spregiudicate ragazze al centro della vicenda (Gloria Guida e Lilli Carati, più belle che brave, entrambe recitano doppiate), quanto gli stravaganti individui che vivono nella comune gestita dal Nazariota (un ottimo Vittorio Caprioli, sicuramente il più convincente di tutto l'eterogeneo cast) peccano di superficialità.
Ciò che risolleva parzialmente le sorti di un film zoppicante come questo è proprio la mano del regista quando ricorre a elementi prettamente filmici come il montaggio, come ad esempio nella scena iniziale dove, in pochi minuti e con qualche dialogo, conosciamo il carattere delle ragazze, la loro spensieratezza e, in fin dei conti la loro 'innocenza' e soprattutto nella tremenda sequenza finale, implacabile nel suo crescendo drammatico, tesissima e contenente pagine di violenza inusitata, inattesa proprio perché sfociante in un contesto fino a quel momento 'leggero'.
Per stomaci forti.
Voto: 6.
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