Regia di Fernando Di Leo vedi scheda film
Pellicola troppo sbrigativamente sottovalutata da molti, certo in parte depistati dalla presenza, nel cast, di una musa del trash anni 70/80 e di una (im)popolare icona gay. Se non altro, l'opera vanta il merito di fare definitivamente a pezzi, in maniera rozza, e quindi inappellabile, l'assurdo mito poetico della giovinezza: quella dei vent'anni non è una forza, bensì una debolezza, che espone le due protagoniste, schiettamente acerbe ed indifese, benché esteriormente spregiudicate, alle trappole di un mondo deviato e violento. Poco importa se il film è irrimediabilmente brutto da guardare e da ascoltare, e se non risparmia allo spettatore scene squallide, ambientazioni sudicie e battute volgari. In fondo la realtà è anche questa, e qui ci viene riproposta nuda e cruda, senza furbeschi compiacimenti né ammiccanti doppi sensi. Signori miei: prendere o lasciare.
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