Regia di Lars von Trier vedi scheda film
Mandato ormai a farsi benedire il Dogma e tutti i suoi postulati, Von Trier riprende la sua "pantomima" (in senso buono) sull'America, da dove l'aveva lasciata ai tempi di di Dogville. Ma oramai è sfumato l'effetto novità della scenografia che definire minimalista è già un eufemismo, non ci sono più i grandi attori del film precedente (soprattutto Nicole Kidman e Ben Gazzara) e la metafora si è fatta esplicita, scoperta, ormai priva di fascino e mistero. Le buone intenzioni del regista danese (la sacrosanta critica alla politica aggressiva d'esportazione della democrazia dell'America bushiana) non è riscattata, questa volta, dalla messinscena, e quella voce fuori campo che riannoda i fili del discorso, alla lunga, risulta francamente fastidiosa.
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