Nicoletta Dossena, felicemente sposata, abbandona il marito per divenire l'amante di un pianista, suo lontano amore di gioventù, che ha reincontrato a un concerto. Quando scopre di essere d'impaccio alla carriera dell'artista, la donna si uccide.
Note
Il tema melodrammatico del romanzo di Zuccoli è parzialmente trattenuto dalla regia del giovane Lattuada che con questo film comincia la sua esplorazione della sessualità giovanile. Tra gli sceneggiatori,Flaiano, Moravia e Zavattini.
Lattuada (aiutato dai numerosi sceneggiatori fra i quali spiccano i nomi di Moravia, Zavattini e Flaiano) ha cercato di tenere sotto controllo la melodrammaticità del romanzo di Zuccoli. Sicuramente apprezzabile il suo tentativo di renderlo meno indigesto: è l'inizio di un percorso che lo porterà ad esiti migliori. Sufficienza risicata insomma.
Nicoletta ( Mariella Lotti) e' una diciottenne abbastanza insofferente alle convenzioni sociali, frequenta un ragazzino dodicenne con i genitori in via di separazione e accenna verso di lui un velato innamoramento.
Poi gli anni passano e la stessa si sposa con un uomo agiato ( Lupi) ritrovando dopo molti anni il ragazzino conosciuto prima,ora diventato un famoso pianista riallacciando un… leggi tutto
La freccia nel fianco è il secondo film girato da Lattuada, non ancora trentenne, il cui nome compare nei titoli di testa per secondo, emblematicamente dietro a quello del produttore Carlo Ponti. Che si tratti di un'operazione 'commerciale' è fuori di ogni dubbio: basta controllare la folta lista di nomi (e che nomi!) in sceneggiatura per capire la grandezza dello sforzo compiuto… leggi tutto
Nicoletta ( Mariella Lotti) e' una diciottenne abbastanza insofferente alle convenzioni sociali, frequenta un ragazzino dodicenne con i genitori in via di separazione e accenna verso di lui un velato innamoramento.
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questo film fa uno strano effetto:sembra quasi di essere trasportati in un futuro fatto di sceneggiati italiani (intendo quelli anni '60-'70,che non ho mai visto,solo qualche pezzo qua e la',tipo "La baronessa di Carini",addirittura "Gianburrasca" o "Il segno del comando" che invece possiedo),dico questo xche' l'atmosfera che si respira porta molto in questo senso.Cmq la visione della pellicola…
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Commenti (2) vedi tutti
Un melodramma dei tempi andati dove emerge una certa sessualita' giovanile su sfondi borghesi.
leggi la recensione completa di ezioLattuada (aiutato dai numerosi sceneggiatori fra i quali spiccano i nomi di Moravia, Zavattini e Flaiano) ha cercato di tenere sotto controllo la melodrammaticità del romanzo di Zuccoli. Sicuramente apprezzabile il suo tentativo di renderlo meno indigesto: è l'inizio di un percorso che lo porterà ad esiti migliori. Sufficienza risicata insomma.
commento di (spopola) 1726792