Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un film che ha la stessa forza di un pugno nello stomaco.
Il giovane irlandese Chris Wilton si fa strada nell'alta società britannica sposando la ricca Chloe Hewett.
Ma allo stesso tempo si innamora della fidanzata di suo cognato Tom Hewett, Nola Rice.
Quando Tom e Nola si lasciano Chris inizia una relazione segreta con lei.
Ma ben presto la situazione diventa ingestibile...
Match Point costituisce una vera e propria inversione di tendenza nella filmografia di Woody Allen, che si era già manifestata nel 1989 con "Crimini e Misfatti", vero antesignano ddi questo film.
Allen lascia gli Stati Uniti, mette da parte l'umorismo e le battute pungenti e si sposta oltreoceano, in Inghilterra. E ci regala un noir crudele e di una radicalità disarmante.
Allen dirige magistralmente, con grande fluidità e con una semplicità unica. Ma dietro una tale semplicità nasconde una visione a dir poco raggelante della società, dei suoi meccanismi e, più in generale, della condizione umana.
Un mondo dominato dal caso, dalla fortuna, una società ipocrita, che nasconde dietro una facciata perbenista la sua amoralità e la sua brama di sesso e soldi.
Alla fine sono queste le due cose che sembrano avere maggiore importanza in questo contesto, e per non rinunciare ad esse che il protagonista compie ciò che compie.
Tutto il resto sembra non avere più alcun senso. Coscienza sembra una parola priva di significato, vuota, infatti si commettono azionacce e si continua a vivere tranquillamente.
E non c'è un barlume di giustizia soprattutto.
Quindi in fondo Match Point è una tragedia, una tragedia moderna però, seppure con stretti riferimenti alla cultura del passato: Dostoevskij (riguardo i delitti senza castigo) e anche Sofocle ("Non venire mai alla luce, può essere il più grande dei doni" ).
A lasciare completamente senza fiato è poi tutta la parte finale, con l'omicidio delle due donne (girato in stile Hitchcockiano, con le arie in sottofondo), l'intervento della polizia, la scoperta del diario segreto di Nola e la scena del sogno.
Quando il protagonista sembra sia perduto, ecco intervenire "la fortuna" , che beffardamente premia il malvagio e sacrifica gli innocenti in virtù di "un disegno superiore".
E a suggellare il tutto anche la nascita di un figlio, come "ricompensa" ulteriore per Chris, che adesso potrà godersi i soldi e la famiglia tranquillamente.
Ma anche il rimorso gli terrà compagnia, questo è certo.
Quindi non possiamo che definire Match Point un capolavoro, un amaro e distaccato racconto morale che dimostra ancora una volta la versatilità e la genialità di un regista come Woody Allen.
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