Regia di Woody Allen vedi scheda film
Film di svolta,forse,per Woody Allen,dopo qualche anno in cui la sua caratteristica prolificità sembrava dar segni di cedimento,con qualche giro a vuoto,e qualche ripetizione:"Match point" è un dramma a fuoco lento ,che è praticamente un racconto morale falsamente ammantato di amoralità.In una società iperclassista,del tutto divisa in caste e categorie,con scarse possibilità di scalate per chi viene da "sotto",l'ambizione annullatrice di scrupoli e priva di ogni forma di trattenimento viene premiata anche a scanso di rovesci di fortuna,beffando pure l'imparzialità del Caso.Ambientato in una Londra à la page,con protagonisti belli e male educati,nello schietto senso di avvezzi a un culto materialista e senza spessore umano,il film soffre,purtroppo,un eccessivo minutaggio che nella seconda parte specialmente appesantisce la pur godibile visione.E'chiara l'influenza della Highsmith della saga criminosa di Tom Ripley,ma il rimando che sorge più immediato è "Un posto al sole",in cui l'arrampicatore Montgomery Clift lasciava morire annegata l'innamorata proletaria per sposare una ragazza ricca;muta ,per chi lo conosce,lo stile registico di Allen,abbandonando i quadri fissi che ha sempre amato,per donare a questo lavoro una regia più "tecnica".Interessante apologo su un'era in cui la volgarità d'animo è salita a codice comportamentale,eppure non è il capolavoro dell'autore che qualcuno ha già indicato.
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