Regia di Robert Rodriguez, Frank Miller vedi scheda film
Pioggia di prim’attori per la trasposizione cinematografica di uno dei fumetti di maggior successo degli ultimi anni. Frank Miller, dopo aver inventato le tavole più torbide e violentemente dark degli ultimi anni, affianca Robert Rodriguez alla regia, assicurandosi di rendere assolutamente fedele la pellicola al fumetto. C’è tutto in questo “Sin city”: regia abile in questa tipologia di film, sabba di attori adeguati, soggetto di successo, sceneggiatura curata e fedele, effetti speciali creati ad arte, fotografia meravigliosa (non era facile, visto il peculiare chiaroscuro delle tavole originali). Ed in effetti ne vien fuori un film esaltante, con tre storie principali guidate da 3 protagonisti maschili (Marv/Mickey Rourke, Dwight/Clive Owen e Hartigan/Bruce Willis), tutti nei guai per delle donne, tutti alla ricerca del riscatto personale per vendicare o salvare la propria metà. La particolarità del film è che proprio a Sin City, dove la bassezza morale dell’uomo ha raggiunto livelli infimi, 3 baluardi del sentimento rischino la vita, spesso rimettendocela, per salvaguardare il più grande dei sentimenti.
Sul piano prettamente narrativo, il film ha un’andatura a balze, un affastellamento di piani temporali intrecciato secondo direttrici tutt’altro che convenzionali: un po’ come in “Pulp fiction” dove personaggi morti qualche scena prima ritornava magicamente in vita per via della costruzione temporale. Uno schiaffo al montaggio alternato che è una ragione in più per vedere uno dei migliori film sui fumetti mai realizzati.
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