Regia di Robert Rodriguez, Frank Miller vedi scheda film
Inutile girarci tanto intorno: il bicchiere di "Sin City" è mezzo pieno. Oppure mezzo vuoto. Nel senso che si potrebbe dire che è un fumettone senza molto senso, ma è realizzato in maniera a dir poco sontuosa. Però si potrebbe anche affermare l'esatto contrario. Io propendo più per questa seconda ipotesi, anche se resto all'oscuro della graphic novel, scritta da Miller, uno dei due registi, all'origine del film. Resta il bell'impianto di sapore espressionista della fotografia ispirata ai capolavori tedeschi di Lang e Murnau, nonché qualche bel flash qua e là, con la violenza e il gore stemperati appunto dalla scelta di non mostrare il rosso del sangue, che qui scorre a fiumi. Il tripudio di mani e teste mozzate riesce, proprio grazie a questa tecnica, a non disturbare più di tanto. Resta anche la bella interpretazione del redivivo Mickey Rourke - forse la migliore della sua non esaltante carriera - ma resta soprattutto nella memoria la bella Gail, il personaggio sexy e crudele interpretato dalla stupenda Rosario Dawson. Funzionale come al solito (come in "Pulp Fiction", per intendersi) Bruce Willis e, per una volta, bravo e ben doppiato anche Clive Owen. Qualche scena è un trionfo di culi femminili.
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