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Sin City

Regia di Robert Rodriguez, Frank Miller vedi scheda film

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La recensione su Sin City

di scapigliato
10 stelle

Folle! O si ama o si odia. Non ci possono essere mezze misure per un film che non ne tiene conto assolutamente. E' esagerato, esasperato, estremo e gustosamente impietoso. Una sana ventata di cattiveria estetica che inonda le immagini di per loro già affascinanti, per ritornare allo spettatore sotto forma di antologia immaginifica. Non c'è l'ombra di un eroe a pagarla a peso d'oro. Se c'è il minimo guizzo morale è straordinariamente intagliato nella durezza e nell'ironia delle scene, che smorzano ogni tono retorico. E' il cinema di Tarantino proseguito da Rodriguez, con il valore aggiunto sia del regista stesso, che ne cura anche riprese e musiche, sia dell'autore Frank Miller. Un parco attori malsano e deviato che va da uno pseudo-sgoduto Mickey Rourke, perché sgoduto non lo è affatto, a un Elijah Wood sdoganato dal ruolo acqua e sapone di sempre, fino ad un Bruce Willis che recita Bruce Willis. Passando per un allucinato Benicio Del Toro, un sempre grande Rutger Hauer, un bastardo giallo che porta il nome dell'outsider Nick Stahl, un tenebroso Clive Owen, un mefistofelico Power Boothe, un Michael Madsen iena più che mai, e il grande Josh Hartnett, l'unico viso pulito del film, che si diverte però a fare il cattivo. La passerella delle tipe toste e fatali è ancora più lunga e ognuna di loro supera l'altra in una versione dark di Miss Universo.

Il taglio fumettistico che chiaramente è alla basa della concezione stessa del film è a dir poco affascinante, perché va oltre al fascino di una buona fotografia, di un'efficace set-decoration, o di un montaggio azzeccato. Sono inquadrature stilizzate, come i suoi personaggi e i loro dialoghi, che sanno piacere al pubblico più attento, che mastica non solo il fumetto ma anche il cinema "altro". Molti spettatori lo giudicano inutile e gratuito, non vi trovano traccia di storia. Eppure di storie ce ne sono tre se ben vogliamo vedere, ma ciò su cui punta Sin City è semplicemente l'effetto visivo. Forme, volti, luci e colori che si shakerano insieme tra loro e ci regalano qualcosa che va più in là del Cinema, e che assomiglia piuttosto alle nostre fantasie ad occhi aperti quando cerchiamo di dare forma e immagine al gioco del Mito. Un incubo in bianco e nero disegnato con un colore stupendo.

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