Regia di John Duigan vedi scheda film
Stronzata epocale, praticamente da proiettare nelle scuole di cinema per tutti quelli che credono di potere fare grandi incassi con un' idea facilmente associabile al concetto di "aborto prematuro": unire insieme triangoli/quadrilateri/poligoni amorosi e guerra + idealidilibertà.
Una tetta qua, un gerarca nazista là, un ballo "saffico" (???) che neanche due zie lì, una "resistenza" semi-carbonara qui : il risultato è pericolosamente indigesto e due dita in gola potrebbero servire al povero spettatore.
Non c'è charlizetheron o penelopecruz (zoppa!) che tenga: John Duigan si è bevuto un po' di cervello mentre leggeva chissà quali testi di storia sulla guerra in Spagna e, al contempo, teneva la cornetta di una telefonata coi produttori e, con l' altra mano, sfogliava immagini di qualche rivista di lingérie.
Già detto.
Ob-scaena.
Il guazzabuglio d'idee.
Chi???
Aridàie.... Transita da IMMORTAL AD VITAM a MORTAL AD PORCATAM, con il medesimo sguardo da platessa e la fisicità di di un tronchetto della felicità.
Languido e bollito, parte per la Spagna preferendo penelopecruise a charlizemonster, scelta a dir poco avventata, ma sfortunatamente evita tutte le pallottole indirizzate a lui. Ritorna e quasi quasi manda in vacca la resistenza francese per tornare dalla courtneylove degli anni '40. Come attore, assolutamente inespressivo.
Povera...se azzoppata e relegata a semi-tappezzeria bellica ( muore , tra l' altro, in un lampo assurdo... ) è sostituibilissima e innecessaria.
La stimavamo, forse la stimiamo ancora un po'. E ci piace troppo, porco cane! Qui, altro ruolo di cattivamabuona, non fitta troppo, anche se, vista la parte assegnatale, non fa troppa fatica a divorare la scena, se non altro con doti NON di natura recitativa.
Casuale, stocastica.
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