Regia di Clare Kilner vedi scheda film
I matrimoni fanno o dovrebbero far ridere. Le nozze sono una cerimonia (cocktail, invitati, strani interludi, vecchi flirt e ormoni stracchi) intorno alla quale le variazioni narrative sono oggettivamente esaurite. Si ha qualche segnale di vitalità quando degli sceneggiatori spiritosi (sono una specie in via di estinzione) o attori in piena forma fanno diventare tollerabile la ripetizione di formule e geometrie prevedibili come gli appuntamenti con il fisco. In questo stanco e stiracchiato sottoprodotto del filone “commedia con fiori d’arancio” ci sono sette/otto battute azzeccate in una bonaccia non ravvivata da una donna, single per forza, che vola a Londra per il matrimonio della sorella e che, per far ingelosire l’ex fidanzato, testimone dello sposo, ingaggia (costo seimila dollari: il sesso è un extra) un accompagnatore per signore. Chi non indovina il finale deve rimanere lontano dalle sale cinematografiche per sei mesi. La protagonista è la star Tv Debra Messing (Will & Grace), che al cinema resta una presenza insignificante. Il gigolò è Dermot Mulroney (Il matrimonio del mio migliore amico), un attore che lavora molto e continua a non lasciare segni: nei matrimoni cinematografici gli manca di interpretare il ruolo del prete. Credere che provochi orgasmi istantanei è un dogma di celluloide. L’unica presenza significativa è Sara Parish, una caratterista un po’ agitata.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta