Regia di David R. Ellis vedi scheda film
Mi ha sorpreso. Non è affatto malvagio come temevo che fosse. Si tratta di un thriller atipico, nel senso che sceglie con lodevole determinazione di giocarsi tutte le carte dell'ironia e dell'umorismo, in un'alchimia pericolosa per il genere, che stentavo a credere potesse funzionare. Questo prima di vedere il film, che invece mi ha persuaso a correggere alcune mie convinzioni.
La trama non presenta alcuna caratteristica d'eccellenza. Anzi, a uno sguardo superficiale potrebbe persino apparire mediocre. La ragione è nella sostanziale inverosimiglianza di diverse situazioni, eventi e improbabili coincidenze, in una quantità tale per cui sarebbe inevitabile una stroncatura. Ma è qui l'errore. Ritenere che l'opera abbia un impianto serio e stia ricercando nel realismo una tensione drammatica, quella che comunemente caratterizzerebbe un thriller. Niente di più inesatto, in questo caso particolare.
A chi saprà concedergli la propria fiducia, sospendendo prematuri giudizi indotti dalle impressioni iniziali, dovrebbe presto palesarsi che qui è del tutto assente quel ridicolo involontario che invece affligge tanti suoi simili. Ogni stranezza e comicità è precisamente voluta, allo scopo di divertire, in una sorta di parodia. E vi riesce con disinvoltura. Talvolta è piacevole assistere a uno spettacolo leggero, che non richieda d'impegnare il cervello, ma solo di rilassarsi per 90 minuti (per di più volati in un baleno, senza che manco me ne rendessi conto!). Quindi ammetto che questo film ha avuto successo nell'intento.
Sul fronte degli attori non s'annoverano grandi interpretazioni, ma solo nella media. Il protagonista, Ryan, è uno dei pochi ruoli in cui ho mai apprezzato Chris Evans. Ha il giusto volto incredulo/spaesato, una delle rare occasioni in cui si è dimostrato convincente, forse perché ha avuto il vantaggio di non dover recitare in senso stretto, limitandosi a incarnare semplicemente se stesso. Per tale motivo, credo, qui è più spontaneo che altrove, restituendo una fra le migliori prestazioni nella sua carriera. Gli altri sono, bene o male, al seguito. Ovviamente la moglie Jessica Martin (Kim Basinger) vince sul marito Craig Martin (Richard Burgi), per presenza scenica (in tutti i sensi), offrendo un contributo più che discreto. Si distinguono per la loro simpatia il Serg. Bob Mooney (William H. Macy) e lo sfortunato avvocato (Rick Hoffman): le apparenze ingannano e il primo avrà una parte meno marginale del previsto. Rimangono Ethan Greer (Jason Statham) e Jack Tanner (Noah Emmerich), che rispecchiano fedelmente i personaggi solitamente da loro impersonati.
In sostanza, è un valido esempio di semplicità eletta a valore e pregio. Ha un ritmo costante. Una buona colonna sonora. Ha il coraggio di non prendersi mai sul serio, arricchendosi di battute sovente auto-ironiche (molte sequenze vengono in mente a tal proposito: quella nel traffico, a scuola, nel negozio, alla spiaggia...), in grado di far sorridere e apprezzare pure quei frangenti meno plausibili. E comunque l'incredulità scemerà gradualmente, soprattutto a partire dal primo di quel paio di (lievi) colpi di scena che, senza dubbio, si rivelano efficaci (due in particolare: quello in aeroporto e quello in spiaggia).
Voto: 3,5/5. Che in realtà sarebbe pure il massimo cui, oggettivamente, esso potrebbe aspirare.
Ryan è un ragazzo allegro e spensierato, ma la sua vita raggiunge una drammatica svolta quando al suo cellulare arriva la telefonata di una donna afflitta: Jessica Martin, una tranquilla insegnante di liceo, rapita da cinque sconosciuti che l'hanno portata in un misterioso nascondiglio. Ryan cercherà di salvarla, in una disperata lotta contro il tempo...
Non male, davvero delle buone musiche. Alcune tracce poi sono notevoli. La composizione di John Ottman è pertanto pienamente soddisfacente, non sfigura minimamente e realizza un lavoro più che dignitoso.
Avrebbe potuto essere un grande film, ma non era sua intenzione esserlo. Dunque no, lo lascerei immutato.
Ha l'innegabile merito di conferire un buon ritmo, preservandolo dall'inizio alla fine.
Jessica Martin, vittima del sequestro. Sarò sadico, ma vederla seviziata aggiunge carattere all'interpretazione.
Chloe, la ragazza di Ryan, poco più che una comparsa.
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