Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
VOTO : 7.
Saimir è un ragazzo albanese immigrato in Italia che vorrebbe vivere una vita diversa da quella che gli è capitata.
Purtroppo bisogna fare di necessità virtù e molte cose non gli vanno bene, ma se le lascia scivolare addosso, pur manifestando uno stato di inquietudine.
Così aiuta il padre nel trasporto di immigrati (disperati) dalla costa ai luoghi di destinazione, esce col cugino delinquente e tossico (ma senza alcun entusiasmo), partecipa a piccoli furti per guadagnare qualche spicciolo, prova ad innamorarsi ma tra lui e una ragazza italiana ci sono diversità troppo marcate e vive con rabbia la storia d'amore del padre con una donna del posto.
Poche gioie per lui ed una vita vissuta tenendosi dentro le emozioni, ma quando vedrà una giovane ragazza albanese destinata alla prostituzione con l'inganno deciderà di ribellarsi al sistema.
E lo farà con una decisione coraggiosa che lo allontanerà da tutta la sua vita per sempre.
Buono l'esordio di Munzi che richiama per storia e contesto sociale, i film dei Dardenne, entrando nel reale di una vita che non regala niente a nessuno, tra ingiustizie, criminalità e la difficoltà di uscirne, seppure in parte, cercando un amore impossibile.
Interessante, ha ricevuto parecchi riconoscimenti, anche se rispetto al modello di partenza, perde un pò di potenza nel racconto e forse amplia un pò troppo il suo raggio d'azione inserendo praticamente tutto quanto si possa immaginare su un contesto di degrado sociale.
Decisamente riuscito invece il finale che colpisce appieno per il coraggio e la risoluzione del protagonista.
Nel complesso uno degli esordi italiani più interessanti degli ultimi anni, per lo stile asciutto e per l'attinenza al reale.
E ce ne era bisogno.
VOTO :7.
Esordio degno dei riconoscimenti che ha ottenuto.
Regia che getta uno sguardo sincero e duro sul reale, pulita e schietta.
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