Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Un ritorno concreto al nostro realismo, nel senso che parte da certi schemi, più che altro rosselliniani, per poi fare un discorso suo personale. Si riesce ad analizzare seriamente e senza stratagemmi melodrammtici ,una situazione scottante dei nostri giorni, con occhio quasi distaccato e quindi fa sforzare, noi spettatori, e riflette per poi avere un nostro giudizio personale, anche rivisto alla luce di questa storia.
Un debutto più che di rispetto per Munzi, che ha dimostrato qualità oltre che di narratore anche di direzione efficace degli attori.
La fotografia, che è parte integrante di tutta l'operazione, è affidata con intelligenza a Vladan Radovic
Saimir adolescente albanese, vive la sua stotria di emigrazione e malvita, anche attraverso la sua famiglia
la donna del padre, ruolo piccolo ma significativo
Ruolo anche simbolico
Drammatica e complessa interpretazione del padre
Intensa e partecipante interpretazione
Bello esordio, che colpisce in pieno sia per la storia che per la realizzazione
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