Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Produzione importante (De Laurentiis), messa in scena dignitosissima (Lattuada), sostanza però poco significativa. Da una sceneggiatura pur elaborata con tutti i crismi da professionisti indiscutibili (lo scrittore irlandese H.A.L. Craig, il canadese Stanley Mann, Duilio Coletti, Vittoriano Petrilli e Lattuada stesso), ecco la storia non molto originale (ricordiamo che siamo negli anni immediatamente successivi all'esplosione del fenomeno James Bond) della cattura di una superspia tedesca durante il primo conflitto mondiale. La bellissima Suzy Kendall - che sarà di lì a poco protagonista anche dell'Uccello dalle piume di cristallo, Dario Argento, 1970 - interpreta la Fraulein Doktor del titolo, accanto a lei c'è un buon cast composto fra gli altri da Kenneth More, Capucine e dal nostro Giancarlo Giannini (giovanissimo e in un ruolo secondario). Ritmo che va e viene, belle scene di combattimento con numerosissime comparse, un intrigo (tratto da una storia vera) a base di armi chimiche e formule segrete: l'idea che rimane di questo film, al termine della visione, è che non si sia assistito a nulla di originale, che tutto insomma provenga da storie già viste. Un colpo simile Lattuada l'aveva da poco tentato con Matchless (1967), meno verosimile e più romanzesco, meno interessato al contesto storico e più virato alla fiction, ma comunque prodotto parimenti realizzato con mestiere prima ancora che con ispirazione. Fotografia di Kuveiller, montaggio di Baragli, musiche di Morricone. 5/10.
Prima guerra mondiale. Caccia grossa a una pericolosissima spia tedesca, l'affascinante Fraulein Doktor, in possesso della formula segreta di un potente gas tossico.
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