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Battle Royale

Regia di Kinji Fukasaku vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Battle Royale

di DeathCross
10 stelle

Vista l'edizione lunga, definita "Director's Cut", a quanto pare in modo inesatto, visto che anche nella versione cinematografica il Regista Fukasaku* dovrebbe essere stato coinvolto in primissima persona: questa versione speciale quindi sarebbe semplicemente una versione allungata (con scene girate appositamente) e con più cgi (che però non mi è parsa affatto invasiva).
Comunque, non avendo visto la versione precedente, non posso fare paragoni precisi sulle aggiunte, anche se le scene inserite nei 3 Requiem (che so essere tra le scene nuove) secondo me approfondiscono assai bene la caratterizzazione dei Personaggi. Non posso fare paragoni nemmeno con il manga, ma a quanto pare (scusate la ripetizione di questa espressione) alla base di entrambi ci sarebbe in realtà un romanzo, e visto che sia il Film che i fumetti hanno debuttato entrambi nel 2000 penso che l'unico legame tra di loro sia con la Fonte letteraria originaria: in questo caso, dunque, i confronti non andrebbero fatti tra Film e Manga ma tra Film e Romanzo (e Manga e Romanzo).
Ma veniamo al Film. E le parole stentano a sorgere: mi sono trovato di fronte, infatti, ad un'Opera cinematografica di fortissimo impatto, pregno di Personalità artistica e ricco di spunti di riflessione sociale assai complessi e per nulla banali. Viene abbastanza naturale pensare agli "Hunger Games", e nel confronto hollywood (almeno nei primi due capitoli da me visti) perde su tutti i fronti: ci sono sì più soldi, c'è un contesto più ampio nella costruzione del mondo e i personaggi forse sembrano più definiti, ma poi "Battle Royale" lo sbaraglia. Innanzitutto riesce a sfruttare al massimo il budget relativamente modesto (4.5 milioni $ vs. 78 milioni $, prendendo in considerazione solo i primi capitoli di entrambe le serie). Inoltre (BR) carica al massimo di spunti critici i brevi squarci della realtà distopica (sostanzialmente vediamo soltanto la Battle Royale e qualche flashback, eppure ci entra nella pelle il dispotismo del giappone "futuro") in cui è ambientato laddove HR riusciva a malapena a far sentire la distopia (mostrando invece molti più ambienti del proprio universo). Infine, con pochissimi squarci al passato dei vari personaggi (e alcuni, anche parecchio importanti, restano avvolti nel Mistero) riusciamo a percepire tutta la loro complessità e tutte le varie sfaccettature mentre in HG, con il rispetto della costruzione classica dei background, a malapena riusciamo a trovare accattivante la coppia protagonista, e alla fine si percepisce un manicheismo non banalissimo ma sicuramente molto convenzionale con divisione netta tra buoni e cattivi, cosa che invece "Battle Royale" evita. Kitano, interpretato (dubito per caso) da Takeshi Kitano, è un Personaggio decisamente imprevedibile e ricco di sorprendenti sfaccettature, un ottimo Erede di tutte quelle Figure (teatrali, letterarie, cinematografiche ecc.) indefinibili come "buoni" o "cattivi", come "vittime" o "carnefici. La brutalità insensibile di Mitsuko è intrisa di tristezza, e verso il finale scopriremo anche la sua traumatica esperienza; Kiriyama, l'esterno schizzatissimo e compiaciuto nella violenza, senza manco mostrare un flashback rende palpabile la natura psicotica, indotta e, probabilmente, tragica della sua indole. Tutti questi e tre Personaggi, che se proprio vogliamo individuare dei "buoni" e dei "cattivi" (se no poi ci prendiamo male) potremmo identificare come gli "Antagonisti" della storia, sono accomunati da un'Aurea di profonda Solitudine e Tristezza, così come i Protagonisti "positivi" si sporcano di bassezze e ambiguità.
Sul "messaggio" del Film si è discusso tanto (e, pare, anche con veemenza, con tanto di discussioni parlamentari in Giappone e censure varie nel resto del mondo, soprattutto in Germania dove dapprima venne addirittura dichiarato illegale), e ora ho il timore di buttare giù delle riflessioni già dette e soprattutto banali. Comunque, la Visione non può stimolare pensieri su come la società (adulta), invece di provare ad affrontare i propri problemi alla base del disagio esistenziale (soprattutto giovanile) che spinge alla violenza gratuita e affrontare una doverosa Auto-Critica sulla propria disastrosa eredità culturale, decida di rispondere con toni reazionari ai "disordini" costringendo la propria prole a cannibalizzarsi, e aggredendoli se rifiutano di obbedire.
Chiudo qui, intanto, e riassumendo dico che "Battle Royale", per me, può essere visto come un'autentica Opera d'Arte cinematografica, forse come un Capolavoro del nuovo millennio, sia per le riflessioni che stimola sia per la grandissima classe con cui è stato realizzato, soprattutto nella Messa in Scena del veterano Fukasaku, purtroppo morto durante la realizzazione del sequel, assai abile nel costruire l'Azione in modo comprensibile (e non incasinato perché tanto "basta qualche esplosione e rallenty ad minchiam" per far eiaculare il pubblico mainstream più superficiale e scemo) caricandola di un Pathos emotivo pregno di Drammaticità e Sentimenti autentici.
Sintetizzando con un'espressione veloce (ossia uno slogan), «"Battle Royale" è Grande Cinema e quindi Arte, a differenza di buona parte dei blockbuster hollywoodiani che invece sono grossi prodotti ricchi, anzi opulenti di denaro ma privi di spessore, salvo eccezioni.»

*di cui avevo visto il magnifico "Jingi no hakaba", remakeizzato altrettanto magnificamente da Miike con "Shin Jingi no Hakaba"

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