Regia di Kinji Fukasaku vedi scheda film
Un grande cult-movie orientale, un film scioccante che se pur ambientato in un futuro prossimo ci fa riflettere su uno scottante e atroce tema attualissimo, la violenza nel mondo dei giovani che si espande in follia pura arrivando a toccare anche la mente degli adulti. Da non perdere.
Questa volta parliamo di un cultone tutto Orientale, un film devastante, ed è devastante per una serie di motivo che ora scriverò e cercherò di scrivere tutti i lati interessanti del film.
In un futuro prossimo quando orami la violenza giovanile, il bullismo sia contro coetanei che contro i professori è arrivato a livelli estremi viene attuata una legge chiamata appunto la "Battle Royale" dove praticamente si prendono una quarantina di questi ragazzini, si portano su un isola gli si danno delle armi e per un totale di tre giorni questi dovranno ammazzarsi tutti, tornerà a casa solo l'unico o l'unica sopravvissuta al massacro.
Cosa ancora più devastante è che a capo di questa folle operazione c'è un professore, qui interpretato da un bizzarro Takashi Kitano che interpreta quasi se stesso (nel film si chiama anche Kitano) che decide appunto tutte le regole che questi ragazzini devono seguire per portare a termine questo massacro.
La trama è tutta qui, ma è chiaro che questo non è un film d'azione, bensì un film che parla di violenza, la violenza che genera violenza.
La sete di sangue che arriva a livelli estremi, la voglia di uccidere vista non solo come voglia di sopravvivenza ma anche come un gusto perverso nei confronti del male puro.
Vedere questi ragazzini che si sparano, si sgozzano, tagliano teste, si fanno esplodere e quant'altro è veramente incredibile e scioccante.
Un film che anche se viene visto sotto l'ottica di un futuro prossimo non ci tranquillizza affatto, perchè i segnali di bullismo estremo sono già ben visibili non solo in Oriente ma in tutto il mondo, quindi c'è ben poco da stare traqnuilli.
Naturalmente "Battle Royale" è una esagerazione sul come affrontare un problema, ma colpisce nel segno e ci fa capire come la violenza viene esercitata quasi senza nemmeno una logica, e perfino chi ha subito violenza come un professore può da un momento ad un altro diventare praticamente folle e quindi artefice di una autentica carneficina.
Un film di un pessimismo unico ma che punta ad inquadrare una realtà drammatica che il mondo dei giovanissimi vive praticamente ogni giorno.
Per molti ragazzi andare a scuola è ormai un incubo e non perchè hanno paura delle interrogazione o dei compiti in classe, ma è un incubo perchè da un momento ad un altro potrebbe entrare un ragazzo armato di fucili e pistole pronto a sparare a tutti.
Oggi siamo veramente arrivati a questi livelli! C'è quindi ben poco di fantascientifico in tutta questa storia.
Detto questo, il film è girato alla grande, ho notato molti zoom, molte carrellate tipiche di un cinema non di stampo Orientale ma sicuramente d'effetto e d'impatto.
Gli attori sono fantastici nel rappresentare i loro lati folli e perversi. E' un film che punta solo a far riflettere lo spettatore, ha sicuramente un qualcosa di Carpenteriano, il fatto che delle persone possono uccidersi tranquillamente in un isola ricorda anche un pò quel capolavoro di "1997 - Fuga da New York", ma questa volta non c'è la iena di turno, ma ci sono dei ragazzini che forse non sono mai stati "innocenti" ma che si sono solo ritrovati a poter tirar fuori il male che c'è in ognuno di loro, seppur con qualche momento di tenerezza.
Un film incredibile, che nel corso degli anni si è già guadagnato la fama di cult-movie e che non potete perdervi.
Un film che va preso molto sul serio, e che affronta un tema che fa paura, che sciocca e che non è da fantascienza ma da fatti che accadono purtroppo ormai quasi quotidianamente nel mondo.
Cult assolutamente da non perdere, l'Oriente ancora una volta ci regala una perla imperdibile.
ClintZone
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