Regia di Hou Hsiao-hsien vedi scheda film
Tra i primissimi titoli della carriera del grande Hou Hsiao-hsien, autore di capolavori quali Città dolente, Millennium Mambo e The Assassin, Cheerful Wind, rilasciato in origine con il titolo Feng er ti ta cai, è una commedia romantica del 1981 restaurata su commissione del Ministero della Cultura Taiwanese al Taiwan Film Institute nel 2018.
A colpire immediatamente è l'atmosfera leggera e spensierata, un'allegria già evocata dal titolo che però non riduce la consistenza filmica che altresì contiene in nuce alcuni tratti della filosofia dell'autore taiwanese.
Le tre location principali - l'ambiente marino dai toni freddi delle isole Pescadores, la caoticità urbana di Taipei, la placidità del paese di montagna dai colori caldi - già inquadrano tipici contrasti di scenari, stili di vita e mentalità che la protagonista, Hsiao Hsing-hui (interpretata dalla bellissima diva folk pop Fong Fei-Fei), non subisce passivamente riuscendo anzi a rimanere fedele a sé stessa.
Al centro di tutto c'è la poetica dello sguardo: nelle scene iniziali la donna, assistente di regia e fotografa, durante le riprese dello spot per un detersivo , guarda un uomo, il flautista Chin-tai (Kenny Bee, cantante e attore, anche per Tsui Hark), che a sua volta la guarda. Solo che l'uomo è cieco.
Tornata in città, Hsiao Hsing-hui, fidanzata del'occhialuto, distratto collega regista, si incontra nuovamente con Chin-tai, finché questi non si sottopone a un prodigioso trapianto di cornea che gli ridarà la vista; l'improvvisa partenza della donna verso la casa dei genitori per sostituire il fratello nell'insegnamento alla locale scuola elementare non permette all'uomo di vedere con i propri occhi, finalmente, colei che gli ha dato un nuovo slancio in una esistenza fino a prima paludata.
E nella ricerca di questo scambio di sguardi, di questo bisogno di determinatezza, vibra un sentimento ancora indefinibile, in costruzione e non certo privo di accelerazioni e malintesi; mentre fluttuano ariosi, in un'ottica di correnti spesso avverse, i moti di un carattere femminile compiuto nonché attuale.
Ciò che infatti non rende per nulla invecchiato Cheerful Wind è la luminosa e arguta messa in quadro della personalità e dell'identità di Hsiao Hsing-hui, donna forte e indipendente, che sa prendersi spazi e tempi e posare il proprio, di sguardo, sul mondo e sulle cose che la circondano e che possono rappresentare un'occasione di ampliare il proprio obiettivo (sublimato dalle immagini e dai flussi di vita che la macchina fotografica che porta sempre con sé - un'estensione naturale intima, gioiosa - cattura e imprime).
Un'orizzonte di letture e visioni verso cui si estende dunque quella che nominalmente è una semplice commedia romantica; dimensione che non è comunque mai né stucchevole né prevalente, e già connotata da spumeggianti ventate di umorismo che danno vita a momenti invero molto divertenti.
Da segnalare la scena della lettura "velocizzata" de I fratelli Karamazov alla platea di ciechi; la descrizione che il coinquilino "ciccio" di Chin-tai fa a quest'ultimo di Hsiao Hsing-hui e il conseguente ritratto che ne fa il già non vedente, non proprio fedelissimo; lo scambio di auguri in classe tra maestro e bambini; l'intro scatologica; i battibecchi e gli equivoci con il padre di lei.
Una leggerezza di animo e un respiro allegro che permeano l'intera operazione, sottolineati inoltre da un commento sonoro vivace che trova perfetta sinstesi in un tema ricorrente contagioso che accompagna fino all'ultimo passo di una naturale, prevedibile conclusione, il flusso del sentimento.
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