Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Vanzinata in piena regola (soggetto e sceneggiatura dei due fratellacci), Fratelli d'Italia riunisce assieme tre storielle già straviste e di nessuna originalità: equivoci, menzogne, sogni libidinosi ed aspiranti ricconi, tutta roba perfetta per il livello degli interpreti. Vengono sfoderati giustamente De Sica, Calà e Boldi: il peggio sulla piazza, insomma. Nessun tentativo, neppure accennato, di analisi sociale, come sempre nelle storie dei Vanzina il lato goliardico, sboccato e superficiale prende il sopravvento e trascina la storia nel baratro della volgarità e della demenza fine a sè stessa. Blah.
Tre episodi. Un burino sogna di diventare ricco e famoso: si imbosca in una festa vip sullo yacht dei De Benedetti, ma si rende presto conto della falsità e della stupidità di quella gente. Un modesto impiegato scommette un milione che riuscirà a far sua la giovane e procace moglie del capo; la porta in vacanza, ma per puro caso in albergo incontra proprio il capo. Un milanista dà un passaggio a due romanisti e si ritrova nella curva della Roma a dover fingere di tifare contro il suo Milan.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta