Regia di Robert Mulligan vedi scheda film
Che Robert Mulligan fosse un regista molto attento al mondo dell'infanzia e dell'adolescenza, con i relativi sentimenti e primi amori che poi scaturiscono, si era già visto in pellicole come IL BUIO OLTRE LA SIEPE e QUELL'ESTATE DEL 42' che reputo tra i migliori lavori di uno dei miei registi americani preferiti, a cui aggiungo personalmente titoli come CHI E' L'ALTRO?, LA NOTTE DELL'AGGUATO e IL MEDIATORE. Purtroppo L'UOMO DELLA LUNA, ultima sua fatica registica, esce in un periodo in cui già da più di un decennio, l'ispirazione del regista era venuta meno, caratteristica di cui soffrirono altri due grandi veterani di Hollywood come Arthur Penn e John Frankenheimer. Storia di amori e sofferenze adolescenziali nella Louisiana di fine anni 50', con un taglio quasi fiabesco e una fotografia patinata (Freddie Francis). Nonostante la confezione accurata e il tocco raffinato del regista, L'UOMO DELLA LUNA si presenta come un lavoro con un eccesso di melassa e stucchevole superficialità nel trattare il difficile passaggio dall'infanzia all'adolescenza: il primo amore e la prima delusione, cui segue la sofferenza per una perdita e l'incolmabile dolore. Almeno nel mio caso, penso che dovrei togliermi una trentina d'anni per apprezzare appieno un film come questo che non riesce ad eguagliare il già citato QUELL'ESTATE DEL 42'. Nonostante tutto, L'UOMO DELLA LUNA non chiuderà in grande bellezza la carriera di un bravissimo regista come Robert Mulligan, ma gli si deve riconoscere la consueta onesta' e delicatezza nel trattare l'argomento. Esordio sul grande schermo della quattordicenne Reese Whiterspoon, dolcissima e incantevole.
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