Sul filo dei ricordi, rievocati in prima persona attraverso la propria voce fuori campo, de Oliveira conduce lo spettatore sui luoghi della fanciullezza e dell'adolescenza. La Porto (o Oporto, come la chiamano gli italiani) dei primi decenni del Novecento svela così un volto affascinante e dimenticato: la casa natale ormai diroccata, i palchi a teatro e gli spettacoli d'operetta, la scoperta della magia del cinematografo, le giornate trascorse con gli amici negli eleganti caffè...
Note
Con un pizzico di malinconia ma senz'ombra di tristezza, il maestro lusitano ci accompagna in un personalissimo e appassionante viaggio nel tempo.
Documentario, fiction, film: De Oliveira gioca tutte le sue carte in quest'ora di racconto sulle meraviglie della propria infanzia ed adolescenza nella nativa Porto. I ricordi personali del regista si mischiano con citazioni di poeti e letterati portoghesi, a formare un quadro denso di nostalgia e fortemente commovente come solo un 93enne può mettere in scena. Ci sono le grandi promesse,… leggi tutto
Documentario, fiction, film: De Oliveira gioca tutte le sue carte in quest'ora di racconto sulle meraviglie della propria infanzia ed adolescenza nella nativa Porto. I ricordi personali del regista si mischiano con citazioni di poeti e letterati portoghesi, a formare un quadro denso di nostalgia e fortemente commovente come solo un 93enne può mettere in scena. Ci sono le grandi promesse,…
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Commenti (1) vedi tutti
Prima di autorizzare qualcuno a raccontarti la sua infanzia, assicurati che sia maestro nell'arte della menzogna.
commento di michel