Regia di Oliver Stone vedi scheda film
Entrare nel Palazzo della Rivoluzione, incontrare Fidel Castro e intervistarlo per tre giorni consecutivi, è la temeraria (e sulla carta quasi impossibile) impresa portata felicemente a compimento da Oliver Stone nel 2002.
Mai prima di lui era riuscito a tanto ma non c'è da meravigliarsi che sia stato proprio Stone a farcela, visto che è prerogativa del suo cinema quella di avere un'impronta politica persino radicale nell'approccio.
"Comandante" è dunque il titolo del documentario commissionato dalla HBO che ha prtato Stone a realizzare oltre 30 ore di ripresa e da queste, distillare alla fine in poco più di 90 minuti di pellicola. Ovviamente boicottato in Usa (credo nemmeno mai programmato in Tv) a causa di un atteggiamento ritenuto "troppo accomodante" del regista nei confronti di Fidel, è al contrario un ritratto certamente di parte come tutto il cinema di Stone, ma molto umano e inaspettato, capace di portare alla luce molti aspetti inediti della personalità controversa del Leader Massimo.
Il regista evita infatti (e per fortuna) un ritratto più o meno agiografico o critico di Castro , e sceglie al contrario la strada di rappresentarlo il più possibile senza filtri, con le sue luci e le sue ombre, le sue evidenti reticenze, le sue verità e le curiosità che non mancano mai, e possono risultare soprendenti come in questo caso (si scoprirà infatti il suo grande amore per il cinema che lo hanno portato a vedere anche molte pellicole della produzione imperialista americana come "Titanic" e "Il gladiatore", particolarmente da lui apprezzati) e a confessare la sua prioritaria ammirazione per Chaplin e la Loren.
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