Regia di Ugo Fabrizio Giordani vedi scheda film
Quando il mai tanto idolatrizzato sor Costanzo annunciò una specie di rifacimento del capolavoro -e su questo termine in seguito fornirò una spiegazione- di Dino Risi "Poveri ma belli", non potevamo immaginare che sarebbe stato così pazzescamente schifoso. "Troppo belli" è già dal titolo un'esagerazione perché saranno pure due fighi quelle nullità di Costantino e Daniele, ma non esageriamo! Il bel film di Risi non poteva essere trasportato nella nostra epoca -c'aveva già provato lo stesso regista col mediocre "Giovani e belli"- per motivi semplicissimi: lì si usciva da una situazione drammatica e l'opera cercava di sdrammatizzarla con le avventure di due bei ragazzotti romani, interpretaiti dai bravissimi Arena e Salvatori, che stravedono per una bella commesa, Marisa Allasio. E queste sono le cose fondamentali che mancano in questa razza di film: atmosfera, storia e recitazione. Tutte e tre latitanti. Qui si vuole solo far capire al pubblico al quale si è indirizzati -fascia d'età 12/24- che tutti possiamo diventare qualcuno pur non sapendo fare niente, tutti possiamo essere qualcuno solo perché abbiamo qualcosa, l'avere e l'apparire conta più dell'essere. E se poi ci si mette il più mediocre dei cantanti italiani -tal Gigi D'Alessio- a far la colonna sonora... I titoli di coda sono tremendi, la vera ciliegina sulla torta. Tutto finto, patinato, falso. Perciò il bel film di Risi è un capolavoro. Perché era vero.
D'Alessio... Un'altra malefatta.
Tutto. Voto: 2.
Imbarazzante.
Imbarazzante.
Sprecatissimo tutta la vita.
Bona lo sarà pure -a mio pare vale più di Costantino in fatto di mente e fisico-, ma non è il nostro genere. Come non-attore lascia molto a desiderare.
OK, sarà anche un figo della Madonna grazie a quello sguardo magnetico e a quei pettorali da urlo. Ma non è il nostro genere. E come non-attore fa proprio pena.
Imbarazzante.
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