Regia di John Curran vedi scheda film
Spiace ripetere sempre la solita litania, come delle cornacchie appollaiate, però, scusate, il titolo originale, We Don’t Live Here Anymore, “non abitiamo più qui”, è bellissimo, molto seventies, e definisce già da solo un intero mondo e dei personaggi. Quali giochi? I grandi? Quasi quasi era meglio il titolo col quale doveva in un primo tempo uscire, Coppie infedeli. Peccato non si sia dato un po’ più di credito a questo dramma incrociato di matrimoni, tradimenti, inquietudini quotidiane e passioni senza nome, dove due coppie agiate non riescono a trovare pace, o meglio, non riescono più a recuperarla, la pace, se mai peraltro l’hanno avuta. Niente di nuovo, intendiamoci, e la tira un po’ troppo per le lunghe, girando a due terzi un po’ a vuoto, però la scrittura è abbastanza lucida, e sa affondare nelle piaghe di un vivere insoddisfatto senza rattoppare nulla. Più che cattiveria nei confronti di figure dall’identità incerta, quella del film è morbidezza glaciale. Occhio alla sequenza sulla roccia con Ruffalo. La battuta migliore, e fulminante, è di Naomi Watts, sulla porta di casa, nel finale: fateci attenzione, è un pugno nello stomaco del conformismo regolarizzato.
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