Regia di John Curran vedi scheda film
Perchè ci si tradisce?E quando scattano certi meccanismi,perchè la persona che si amava ieri è a volte così irriconoscibile come è oggi,come mai nascono certe insoddisfazioni che sono così difficili da nascondere?Se cercate una risposta a tutto ciò,non sarà certo "I giochi dei grandi " a chiarirvi le idee.Tratto da due racconti,il film pare estrapolato da pièces da teatrino off senza ispirazione,con dialoghi in cui non si trova un briciolo di verità,un immoralismo di maniera,regia senza idee,e una sostanziale monotonia nel raccontare che alla lunga sopisce l'interesse dello spettatore.E in un dramma in cui dovrebbero essere gli attori a far la parte del leone,Ruffalo mantiene un'aria mesta dall'inizio alla fine,Krause è atono,Laura Dern risulta artificiosa,e Naomi Watts,che ha pure coprodotto il film,se la cava alla meglio,ma il suo personaggio è forse il meno definito dalla sceneggiatura.Se voleva essere un film americano su un dramma familiare,sulle bugie che affossano l'amore o eventualmente tengono appiccicata insieme una casa,siamo come minimo scentrati.E la noia prospera,soprattutto nella seconda parte,fino ai titoli di coda.
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