Regia di John Curran vedi scheda film
Dramma degli affetti. Superficiale e poco convincente
Professori di college in una piccola città universitaria, Jack e Hank sono buoni amici, fanno jogging insieme tra una lezione e l'altra e vanno a bersi una birra dopo il lavoro. La moglie di Jack, Terry, è la migliore amica della moglie di Hank, Edith, e i quattro organizzano spesso e volentieri delle cenette a casa ,mettendo a dormire i piccoli,lasciandosi un po’ andare,sia all'alcol che alle confidenze. Edith alias Naomi Watts e Jack l'ormai maturo Mark Ruffalo, scivolano a poco a poco in una relazione prima clandestina, poi via via sempre più palese, tra bugie e sotterfugi e il coinvolgimento degli altri due, finiranno in uno scambio di coppie, poco ludico e godereccio, più all’insegna del gioco al massacro,dal sapore sadomaso e con un senso di depravazione e disgregazione morale. Ispirandosi a due racconti di Andre Dubus, lo sceneggiatore Larry Gross,adatta per il grande schermo, questo dramma degli affetti. Girato nel 2003 da John Curran,”I giochi dei grandi”,titolo del film ed anche espressione che Jack userà quando, dovrà spiegare ai due piccoli figli, quello che sta succedendo alla loro famiglia, è una storia di adulteri, incrociati di due coppie di mezza età. Complicità, bugie, ipocrisie saranno i perni su cui ruoteranno le loro vite sessuali e sentimentali , sguazzando nell'egoismo bieco, nell’edonismo sfrenato, ma soprattutto nel degrado emotivo e morale, in cui affonderanno i loro rapporti e le loro vite. Cosi tra frustrazioni professionali, sensi di colpa verso i figli e le strategie di sopravvivenza, vivranno le loro misere esistenze, destinate a sprofondare, giorno dopo giorno, in una sorta di sabbie mobili della vita, in cui domina questo atteggiamento nichilista, che sembra essere l'unica soluzione per restare a galla. Brave le protagoniste femminili un pò meno gli attori, tuttavia ciò non basta a sollevare la qualità di un film dalla sceneggiatura incerta e lenta, nonché a tratti ridondante e noiosa, con dialoghi banali, che non riescono ad incidere sul narrato. Peccato perché i temi di fondo, quali, appunto l’amicizia,l’amore, il sesso, il tradimento e le incomprensioni, sono potenzialmente profondi e intriganti, ma qui non vengono ben sviluppati,anzi sembra che la regia si pregi,di restare in superfice,senza entrare nell'intimo delle questioni e senza scavare troppo dentro.
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