Regia di Mel Brooks vedi scheda film
frankenstein jr è uno di quei film su cui si capita e ci si ferma anche solo per pochi minuti. su sky è un classico, lo trasmettono spessissimo. è un film a cui non si può dire di no. un atto d'amore per il monster-movie della hollywood classica. il film che per me può essere un buon inizio per una serata di halloween. frankenstein jr è ciò che a mel brooks "mai più" capiterà di ripetere. di una comicità non particolarmente pacata e lieve, tocca momenti anche grevi, che qui fortunatamente sono perfettamente bilanciati. un film talmente "cult" da vedere assolutamente doppiato nella versione che ovviamente ho amato, e cioè quella italiana. ho anche tentato di vederla in originale sottotitolata, ma la voce di gene wilder non regge con quella del mitico e compianto oreste lionello. se già con "la pazza storia del mondo" ricordo una certa stanca nel suo modo di fare comicità, voglio dimenticare la tristezza di un film come "dracula, morto e contento" che con leslie nielsen come protagonista poteva essere qualcosa di spettacolare. per cominciare dalla musica con quel violino strappa lacrime che significherà molto sia per victo f. che per la creatura, una strepitosa fotografia in bianco e nero che ricorda certe visioni sepolte nel tempo di mostri, vampiri e freak-dicendo, e un parterre d'attori che è la manna dal cielo. gene wilder lo ha scritto insieme al regista e forse è anche per questo che il film risulta equilibrato. l'umorismo stralunato di quell'omino non bello e non brutto, con quegli occhi azzurri che sembrano spersi in un mondo di scintillanti sogni, farà un altro film di culto tra i miei preferiti che è "il fratello più furbo di sherlock holmes" e "il più grande amatore del mondo". non dico che anche nel suo modo di essere comico non manchino certe volgarità, ma è il modo quasi fanciullesco di commetterle a non infastidire. il bis-nipote gobbo del servitore del nonno interpretato da marty feldman, con la sua gobba semovibile e il suo "verso da ghiottone" quando sono riuniti a cena dopo il fallimento del risveglio. la mitica inga di teri garr attrice tipica delle due decadi settantesche e ottantesche e il suo "graaazie dotore" e "rimetta a posto la candela". cloris leachman con le sue 250 e passa interpretazioni e diverse e memorabili collaborazioni brooksiane. qui frau blucher, ma come dimenticarla strega del nord in un altro riuscito rimaneggiamento degenere per mano di brooks "alta tensione" con baffi e tette squadrate. la tenerezza della creatura interpretata da peter boyle, attore che ricordo in un bellissimo film mai più passato "joe" di avildsen, che riesce ad infondere vita e sentimenti al mostro anche solo con due movimenti degli occhi. il suo incontro con un irriconoscibile gene hackman è ancora oggi indimenticabile. e per finire vorrei citare kenneth mars con monocolo e braccio finto. frankenstein jr ci ricorda che per fare comicità sembra che ci voglia poco. del resto la mitica e mai abbastanza compianta madeline kahn(che mi stavo dimenticando)fa ridere rimanendo immobile nella scena dell'addio alla stazione. non la si può toccare perchè è talmente impalcata per recarsi ad un party che al suo fidanzato non resta che salutarsi con una strusciata di gomito. ci vuole l'idea, ci vuole una sceneggiatura che qui vive grazie alla novella di mary w. shelley e ai film dei mostri da sbertucciare amorevolmente e ci vogliono degli attori che sappiano dare vita e sentimento anche alle battute meno memorabili. e poi ci vuole la magia sacra del cinema che rende un'operazione commerciale, un'esperienza da vivere e rivivere sempre e comunque. senza tempo.
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