Regia di Mel Brooks vedi scheda film
Mel Brooks infonde nuova linfa ad un film dell’anteguerra: un’operazione chirurgica brillante, cucita con suture di altissima qualità. Che poi il successo di pubblico non sia direttamente proporzionale al valore di un’opera d’arte è senz’altro vero nel caso di questo giovane Frankenstein, per quanto precise siano le sue suture.
Il regista si fece scrupolo di ripetere la tecnica usata da Whale nel 1931 e da questo punto di vista il risultato è davvero impeccabile (il bianco-nero, la fotografia, perfino la stessa attrezzatura di scena montata nei medesimi punti). Ugualmente impeccabile è la sceneggiatura, ricca di situazioni e freddure che costruiscono un’ottima parodia del mostro di Boris Karloff (basta vedere l’incontro con la bambina e col povero cieco). Insomma: è un’ottima compagnia per iniziare bene la sera di Capodanno. Ma alla fine mi sorge fatale la domanda: “e allora?”
Tre stelle e mezzo.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta