Regia di Corrado Farina vedi scheda film
Una sedicente strega, Baba Yaga, dona una bambola alla fotografa Valentina. Da quel momento ogni suo scatto porterà violenza e morte. Ma l'incantesimo non finisce qui, perchè la bambola è destinata a diventare una bambina in carne e ossa.
Il celebre personaggio di Guido Crepax, Valentina, prende qui vita per un film. Un film scritto e diretto dal pubblicitario-creativo Corrado Farina, già autore di svariati Caroselli e di un interessante, ma incompiuto pamphlet post-sessantottino (Hanno cambiato la faccia, 1971); per la sceneggiatura Farina si avvale inoltre dei contributi di Giulio Berruti, già suo abituale collaboratore. Una storia misteriosa che mescola eros e thanatos, nel segno del fumetto come toni, ma assolutamente realistica nell'ambientazione: Baba Yaga - nome dell'antagonista di Valentina nella pellicola - è un prodotto di discreta resa estetica, valido intrattenimento quantomeno fino a quando, qua e là, Farina non si diverte a disseminare bordate (gratuite e francamente sterili) contro il sistema televisivo, il capitalismo, la pubblicità che condiziona il nostro mondo. Nel cast: Isabelle De Funes, Carroll Baker, George Eastman, Ely Galleani e in comparsate, neppure accreditati, Michele Mirabella e il giovanissimo Franco Battiato, all'epoca per nulla famoso, che il regista ritenne perfetto per il ruolo del santone (quanto l'aveva vista lunga...). Berruti si occupa anche del montaggio, mentre la piacevole colonna sonora è di Piero Umiliani. 3,5/10.
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