Regia di Wes Craven vedi scheda film
L'unica cosa che mi è dispiaciuta nel vedere questo film, è che avevo già visto il remake di A. Aja del 2006, (accidenti a me)...e perciò tutti i colpi di scena li conoscevo già prima che accadessero. Il film del 1977 di Craven è nettamente più bello del remake e va visto per primo! Per quanto mi riguarda è il più bello di Craven, registicamente ad ottimo livello con delle trovate sceniche di gran rispetto, considerando che è uno dei suoi primi film, si notano già tutte quelle capacità che faranno di Craven un ottimo regista del genere.
La classica storia della famigliola americana che si avventura nel deserto per festeggiare il venticinquesimo anniversario di matrimonio della coppia di genitori, non curandosi dei consigli del vecchio della stazione di servizio che li avvisava di non addentrarsi per strade sconosciute. Qui il primo aspetto interessante che di istinto non mi fa parteggiare per quelli che diventeranno le vittime del film: la mancanza di rispetto. Così come in “Non aprite quella porta” i teen ager non rispettano l'intimità della casa di Leatherface e si intrufolano nella sua abitazione, così qui il capofamiglia si intestardisce nel voler fare la strada più corta, fregandosene degli avvisi mappali che includevano la zona come pericolosa per esperimenti nucleari.
Questo sentirsi in grado di poter affrontare tutto perché armati e “uniti” è la cosa che fregherà l'allegra famigliola, che infatti si ritroverà ben presto bloccata nel mezzo al deserto, alle prese con un' altra famiglia, anche questa unita e armata e pure cannibale, che gli farà passare la voglia di “esplorare” zone proibite.
Craven non simpatizza con i suoi personaggi, li rende tutti uguali agli occhi dello spettatore, solo verso i 2 cani ha un occhio “partigiano”.
I 2 cani della famiglia che viene “sterminata” sono i veri eroi del film, che non a caso si chiamano Bella e Bestia, la prima muore quasi subito proprio per mano di uno dei cannibali, il secondo la vendicherà in modo esemplare, non risultando inferiore ai propri padroni per sentimento di vendetta e passione. Questo aspetto di uguaglianza tra animali e uomini è forse quello che mancherà nel remake di Aja, dove la figura del cane è solo al servizio dell'uomo-padrone per salvare la figlioletta più piccola che era stata rapita.
La storia si svolge nell'arco di tempo di 2 giorni, i personaggi che sopravvivono ci lasciano indifferenti, non ci incuriosisce la fine che faranno, rimangono sospesi, e in fondo prigionieri del deserto, per sempre trasformati da quello che gli è accaduto. Il vero protagonista rimane il deserto, quasi infinito, è realmente un universo parallelo che ha permesso la crescita di soggetti che hanno vissuto al limite del possibile immaginabile, quasi un ritorno alla preistoria....è questo il messaggio che intende darci Craven? Gli esperimenti con il nucleare ci riporteranno indietro? Ad una regressione? Ad uno sterminio della razza umana così come la conosciamo?
Il finale del film è un colore: rosso! Credo che in questa scelta ci sia davvero tutto. Le colline hanno gli occhi per vedere chi sta giungendo da “fuori”, non permetteranno che possano ritornare indietro!
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