Regia di Luigi Filippo D'Amico vedi scheda film
Gianni Cavina, Lando Buzzanca, Orchidea De Santis, Lionel Stander, Francesco De Rosa e in ruoli minori anche Memmo Carotenuto, Franco Bracardi, Toni Ucci, Giuliana De Sio, Nino Terzo: il cast è decisamente sproporzionato per una sguaiata commediola simile; l'aggettivo che meglio la definisce è sostanzialmente 'pecoreccia'. Sulla scia delle tante pellicole in pseudo-dialetto (la strada la aprì una decade prima il Brancaleone di Monicelli, Age & Scarpelli: ma il livello, non solo lessicale, era ben altro) e delle commedie 'decamerotiche' che nei primi anni '70 sdoganarono definitivamente le barzellette pornografiche sul grande schermo, con la complicità infine di un protagonista, Buzzanca, che in quegli anni significava farse volgarotte dal facile incasso, ecco che un regista apparentemente insospettabile come Luigi Filippo D'Amico confeziona questo San Pasquale Baylonne protettore delle donne. Il regista, reso popolare da alcune più o meno note commedie con Alberto Sordi (l'episodio Guglielmo il dentone, de I complessi, è certamente la sua opera più celebre), aveva già lavorato con l'attore siciliano nel precedente Il domestico (1974) e proprio qui capisce di avere raggiunto il capolinea in un cinema italiano ormai troppo cambiato: realizzerà un paio di lavori televisivi e si dedicherà ad altri progetti artistici. Qualche momento divertente e le indiscutibili capacità mattatoriali dei principali interpreti non bastano a coprire le lacune di una storiella pruriginosa e logicamente squinternata (sceneggiatura di Castellano e Pipolo). Colonna sonora dei fratelli De Angelis che tentano - senza troppa fortuna, a dire il vero - di rifare il verso al tema di Per grazia ricevuta, regia di Nino Manfredi (1971). 3/10.
In un paesino dell'Italia centrale un santone si dice protetto da san Pasquale Baylonne, capace di restituire virilità agli uomini e fertilità alle donne; ovviamente è solo una scusa per approfittare delle paesane, ma occorrerà tempo alla gente del luogo per accorgersene.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta