Regia di Enzo Di Gianni vedi scheda film
Il diavolo ama il topless. Per reclutare un po’ di belle ragazze disposte a praticarlo all’inferno, spedisce sulla Terra due suoi sottoposti.
Enzo Di Gianni è stato un mestierante non tra i più dotati che ha saputo galleggiare nel cinema popolare nostrano dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni Sessanta, reinventandosi di volta in volta sceneggiatore, produttore, montatore, persino compositore di colonne sonore; naturalmente ha avuto anche il suo percorso registico, nettamente suddiviso in due tronconi: gli esordi nel segno del melodramma e, nella seconda e ultima fase, le pellicole vagamente pruriginose come questa La guerra dei topless. Sottotitolo, dato che il titolo poteva risultare un po’ troppo ingombrante per gli standard della censura di quell’epoca: Donne e diavoli. Scritto dallo stesso Di Gianni, il film è una sconclusionata serie di sketch musicali – canzonette e striptease, per lo più – che gioca su un umorismo terra terra, effetti speciali risibili e una trama a dir poco raffazzonata, quasi inesistente; va da sé che, trovandoci nel 1964, gli spogliarelli sono piuttosto casti e un vero e proprio topless non si vede effettivamente mai: pubblicità ingannevole, quel titolo. Gli interpreti sono pescati quasi tutti dall’anonimato, se si eccettua la partecipazione – rara, ma non unica sul grande schermo – di Nunzio Filogamo; il reparto femminile ovviamente è molto più popoloso di quello maschile. Fotografia di Adalberto Albertini, futuro regista di genere. 2/10.
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