Regia di Benoît Jacquot vedi scheda film
Una escort induce l’amante a sposare un’ereditiera gravemente malata, per poi dividere il malloppo dopo la morte di lei. Il titolo italiano occulta ciò che è invece chiarissimo nell’originale francese: si tratta di un adattamento di Le ali della colomba di Henry James ai giorni nostri. Alla base del fallimento c’è un clamoroso miscasting: Isabelle Huppert e Dominique Sanda, con la loro aria eterea e angelica, sarebbero state entrambe adatte al ruolo della vittima, mentre nessuna delle due lo è a quello della subdola tessitrice di intrighi. Va ancora peggio con Michele Placido costretto a fare il veneziano (!) senza neanche l’aiuto del doppiaggio: cerca di calarsi nei panni del blasé nonostante il suo inconfondibile aspetto da buzzurro, e la sua interpretazione è uno scult epocale. Il risultato è un dramma inerte, senza nerbo, con musiche enfatiche che invadono ogni anfratto della storia. Si fanno apprezzare solo le immagini cartolinesche di Venezia: lì si va sul sicuro, certo, ma non è merito del film.
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