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Tranquille donne di campagna

Regia di Claudio De Molinis vedi scheda film

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La recensione su Tranquille donne di campagna

di mm40
2 stelle

In una casa di campagna vive una famiglia patriarcale nella quale Guido, il padre-padrone, striglia tutti e in particolare il figlio maschio Alberto, che vede come un moscio nullafacente troppo poco virile. Ma non è solo Alberto - che in realtà se la intende, eccome, con la servetta di casa - a non sopportare più il padre.

 

Ennesimo tentativo di rifare Malizia (Salvatore Samperi, 1973) con esiti maldestri e poco convincenti. Qui la sceneggiatura firmata da Giancarlo Corsoni, Nicola Fiore e Mario Sigmund nutre addirittura evidenti ambizioni psicologiche-antropologiche, cercando di rappresentare un quadro famigliare patriarcale durante il fascismo, ma riuscendo a tutti gli effetti a impressionare soltanto quando la trama calca la mano sull'erotismo, il che accade pure abbastanza spesso. E va bene così: perchè la giovanissima (22enne appena) Serena Grandi è una garanzia voyeuristica assoluta e a ogni modo, già dopo pochi minuti, la trama zeppa di banalità e di situazioni già viste non la segue più nessuno. Claudio Giorgutti, detto anche Claudio Giorgi, detto anche Claudio De Molinis (altrove Claudio Miller); insomma: Claudio è uno fra i tanti mestieranti che ebbero occasione di aggirarsi dietro una macchina da presa nel corso dei fiorenti anni Settanta nostrani; a dirla tutta, non è nemmeno fra i peggiori. Ma qui il materiale è davvero scarso e rimane solo da apprezzare - al di là delle citate scenette di nudismo assortito - un cast composto da Philippe Leroy, Silvia Dionisio, Carmen Scarpitta, Christian Borromeo (ahinoi), Rossana Podestà, Silvano Tranquilli e la citata Grandi, oltre a nomi meno noti. L'anno successivo Claudio girerà C'è un fantasma nel mio letto, il suo sesto e ultimo film da regista, per poi ritirarsi definitivamente dal cinema. 2,5/10.

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