Regia di Jess Franco vedi scheda film
franco sfrutta l'immagine della thorne, star della serie nazisploitation "ilsa" e sposta le sue gesta in sudamerica, ribattezzandola greta. il pubblico si ribella, tanto che in molti posti il film esce come un episodio di "ilsa", in una delle innumerevoli varianti delle opere del maestro.
e stiamo parlando anche di un buon film del maestro, anche se dopo un po i wip sono tutti uguali e diventa sempre più difficile spiegare per quale motivo le segregate non possano avere vestiti o biancheria e facciano la doccia 5/6 volte al dì. greta è feroce e perversa, ama (biblicamente) gli uomini come le donne, poi li fa soffrire e poi li ama di nuovo. la romay a sto giro fa la cattiva che si redime, dopo essersi fatta pulire il culo a colpi di lingua dalla povera ragazza infiltrata.
grandissimo finale cannibalico coll'alternanza delle immagini delle belle (e bryutte) segregate e i felini della savana.
grande jesus
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