Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Che cosa ha fatto di male Steno per meritarsi due figli simili? Enrico scrive, Carlo dirige questo penoso musicarello che segretamente aspira a battere in bruttezza e inconsistenza anche i peggiori prodottacci tirati via nei primi anni Settanta con Little Tony, che non ha la linearità narrativa delle coeve sceneggiate con Mario Merola e che per giunta sfrutta la popolarità estemporanea di un divetto come Alan Sorrenti, capace di sistemare un paio di hit (appunto quelle che compongono il titolo del film) e scomparire per sempre nel più meritevole anonimato. Figlio delle stelle in apertura e Tu sei l'unica donna per me in chiusura, più altri tre-quattro brani videoclippati durante la pellicola; attorno ci sono due storie d'amore (una non funziona, l'altra sì: la differenza? La seconda donna idolatra senza dignità Alan Sorrenti, mentre la prima lo amava a prescindere dalla sua musica - la morale è quella che è) e il rapporto schiavo-padrone fra la popstar miliardaria incallito donnaiolo e il suo produttore. In definitiva, questo film è un delirio, nè più e nè meno: trash all'ennesima potenza e forse per questo un filino più interessante della media dei prodotti vanziniani. Alan Sorrenti recita caninamente, ma il resto degli interpreti non è granchè meglio di lui; secondo film dei Vanzina dopo l'orribile Luna di miele in tre (commedia dichiaratamente omofoba con Pozzetto e Boldi), insieme a esso Figlio delle stelle apre idealmente la strada verso quel trogolo di amoralità, culto dell'immagine e cialtroneria che saranno i deleteri anni Ottanta. 1/10.
La popstar Daniel, sulla cresta dell'onda, ha una relazione con una fotomodella a cui le sue canzoni non interessano. Va in crisi, rischia di rimanerci secco sul palco e così il dottore gli prescrive una vacanza. Durante la quale incontrerà una nuova fiamma, più adatta a lui.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta