Regia di Thorold Dickinson vedi scheda film
Allucinante viaggio di un'anima in pena che sottoscrive, senza volerlo consciamente, una sorta di patto satanico. Raffinata metafora dell'umana avidità, che spesso sovrasta i più umili sentimenti. Capolavoro scolpito nel tempo, impresso su pellicola in un glaciale bianco e nero...
A Pietroburgo vive Suvorin, un capitano del genio civile caduto in disgrazia economica: si attarda ogni notte in un locale notturno per seguire, senza mai giocare per mancanza di danaro, bische clandestine. Quando gli capita tra le mani, offerto da un tetro rigattiere, un oscuro testo dal titolo Gli strani segreti del conte di Saint Germain l'uomo viene rapito dalla leggenda della contessa Kanevskya, che dopo essere entrata in possesso di un trucco al gioco delle carte è approdata alla ricchezza più sfrenata. È allora che l'avido capitano inizia -ad esclusivo interesse personale- a corteggiare Lizaveta, la dama di compagnia dell'anziana contessa, allo scopo di carpire il segreto della magica triade (tre, sette, asso)...
Strepitosa pellicola inglese, realizzata nel 1949 ovvero nel pessimistico clima del dopoguerra, che si riflette nel taglio di fotografia espressionista e in un velato senso di malinconia ben rappresentata dal glaciale e allucinato (nonché bravissimo) Anton Walbrook qui novello Faust alle prese con un patto oltretombale, suggellato sin dal primo momento che il mefistofelico rigattiere gli propone un testo che di nero non ha solo l'inchiostro, ma pure è "magicamente" impregnato, per arrivare poi al "disvelamento" che i morti sono tenuti a fare quando richiesto di raccontare i loro segreti.
La figura del conte di Saint Germain sembra evocare il destino che attende l'ingordo ed egoista protagonista principale, attratto dal soldo facile in disprezzo ai più puri sentimenti (le lettere d'amore simulate per freddo calcolo e interesse economico).
Il segnato Suvorin si muove così tra luci e ombre, come figura spettrale accarezzata dal vento, avvolto da gelidi paesaggi innevati, circondato da specchi -che sembrano nascondere demoni osservatori- riflettenti immagini di umani che sono forse già cadaveri. Si agita così più volte negli occhi lucidi del prescelto protagonista un'ombra infernale che il doppio in bianco e nero, il riflesso, sembra rimandare alla tramutazione di un'anima in pena.
La splendida fotografia in bianco e nero viene valorizzata al massimo (con particolare effetto nelle sequenze a sovrimpressione) dalla razionale e matematica (e per questo ancora più angosciante) regia di Thorold Dickinson che può qui avvantaggiarsi di un ottimo testo ispiratore, scritto con particolare estro creativo da Aleksandr Puškin.
È da citare anche l'allucinata sequenza prefinale, che sembra avere ispirato il Mario Bava de I tre volti della paura (episodio La goccia d'acqua) quando si sta per manifestare la presenza ultraterrena della contessa Kanevskya mentre, alle forti raffiche di vento interne alla stanza, si sommano i rumori di porte che si spalancano e di passi in lento, ma determinato, avvicinamento. Mentre il testo che compare nel film sembra anticipare futuri parafernalia, sfruttati più volte cinematograficamente tipo il Necronomicon, il libro di Eibon, quello di Enoch, Le tre Madri o i Libri di sangue di Clive Barker...
Introduzione al testo Gli oscuri segreti del conte di Saint Germain
(Citazione dal film)
"(Questo testo) contiene la vera storia di persone che hanno venduto la loro anima in cambio di salute, ricchezza o potere.
Capitolo quarto: il segreto delle carte e della contessa K. e come ottenne il segreto di vincere...
Nell'anno 1746, sessanta anni fa, il conte di Saint Germain giunse a Pietroburgo, scelse come dimora un palazzo abbandonato fuori dalla città. Presto si formarono strane dicerie intorno alla curiosa dimora e al suo misterioso abitante. Si andava qua e là sussurrando di un misterioso laboratorio dove, insieme a strani alambicchi, v'erano alcune curiose statuette di cera contenenti le anime di gente cadute sotto la diabolica influenza del misterioso personaggio... il quale, si diceva che provasse particolare piacere a modellare le figure delle vittime predestinate, ognuna delle quali veniva da lui scelta con molta cura. Un giorno la contessa Kanevskya, una delle più belle dame russe, attirò la sua attenzione".
Il film è disponibile in Dvd grazie alla Sinister film che lo ha proposto in versione 4:3 e traccia italiana non perfettamente nitida (fatto comprensibile data l'età del doppiaggio che sembrerebbe d'epoca). Per gli anglofoni è consigliata la versione in inglese (eventualmente con sottotitoli). Extra composti dalla presentazione di Cozzi e dal trailer.
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