Regia di Alberto Cavallone vedi scheda film
Non si stenta a capire perché il film attragga le attenzioni di tanti amanti del genere e perché venga acclamato come opera di genio. La regia di Cavallone è sicuramente interessante, a tratti criptica ed i contenuti sono ad alto tasso di impudenza. Il crocifisso con appeso un uomo di spalle, le immagini ricorrenti del gallo che probabilmente è lo stesso che nel finale vedrà partire il suo collo per la tangente, i flash continui di immagini tra loro apparentamente (e forse realmente) sconnesse e tante altre trovate che stimolano la curiosità dello spettatore, sono un fertile terreno per le speculazioni di appassionati cinefili. Personalmente parlando però ho trovato il film poco più che mediocre e l'aurea di genialità dovuta piuttosto a innesti furbi di frasi ad effetto, una buona colonna sonora e contenuti dosati sapientemente tra sacro, profano, sessualità e politica; ciò che manca è la coerenza di fondo, un filo conduttore ed un'armonia che è possibile certo trovare a posteriori ma che nel primo impatto visivo non sono per nulla scontati nè chiari. E' come se Cavallone avesse avuto delle buone idee e magari dei disegni grandiosi ma non fosse riuscito a trasmetterli attraverso la cinepresa. Giusto e doveroso comunque dare almeno le tre stelle perché il film ha una forte carica stilistica, è innegabilmente originale e si presta a tante chiavi di lettura. Nel complesso consigliato, resta sicuramente impresso ed è unico nello scenario cinematografico italiano e non.
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