Regia di Alberto Cavallone vedi scheda film
Tra i titoli più celebri del surrealista Cavallone che deve molto nello stile a certo Pasolini (sopratutto Teorema) e Andy Warhol ma che vive di vita propria tra metafore e deliri. Comunque un'interessantissima denuncia alla società dei consumi e in particolar modo di un certo modo di fare pubblicità riducendo tutto (anche l'essere umano) a merce da vendere o comprare. Forse il regista ispirandosi al suo periodo ha provato a fare della fantapolitica. I tempi odierni gli hanno dato (purtroppo!) ragione!
Difficile da spiegare e da seguire su due piedi. Tutto è metaforico!!!
Forse qualche tempo morto e lungaggine che spingendo troppo all'attenzione intellettuale lo può rendere pochetto noioso...
Altra grande prova dell' Andy Warhol europeo!!!
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