Regia di Nello Rossati vedi scheda film
Nell'albergo di una donna benestante e porcellona arriva una coppia di inglesi in crisi. La padrona seduce la moglie, la sua cameriera il marito. Nel frattempo da un vicino manicomio scappano alcuni malati di mente, aggressivi e pericolosi.
La presenza di Marina Fraiese (così sui titoli di testa, nota anche come Marina Hedman, in ogni caso affermata pornodiva) non lascia dubbi: Le mani di una donna sola manterrà ciò che il titolo promette. Anche Christiana Borghi è una garanzia di nudi gratuiti e tematiche sconce, d'altronde; Nello Rossati cala gli assi già dalle prime sequenze, mettendo in scena cunnilinguus e fellatio con la frequenza che spetterebbe piuttosto ai dialoghi. Nessuna situazione particolarmente esplicita - cioè nessun pene in evidenza, seguendo i dettami della censura, ma la definizione di 'erotico' sta decisamente stretta a questo film: già meglio virare su 'softcore', per provare a dare un'etichetta. La trama nella sceneggiatura firmata dallo stesso regista perde molto presto qualsiasi importanza; i personaggi sono marionette destinate ad accoppiarsi qua e là lungo la storia, con la massima pretestuosità e la minima logica di fondo: indicativo in tal senso il finale a cavallo fra assurdo e inquietante (grottesco, diciamo). I nudi della Borghi valgono il prezzo del biglietto per gli spettatori affezionati a un certo cinema da due soldi, retrò, sgangherato e autarchico; altrimenti diventa difficile trovare qualcosa di valido nella visione della pellicola. Altri interpreti: Vanni Materassi, Edoardo Spada, Bibi Cassinelli. Nello stesso anno Rossati esce in sala anche con Io zombo, tu zombi, lei zomba, dal cast ben più interessante (Renzo Montagnani, Cochi Ponzoni, Gianfranco D'Angelo, Nadia Cassini). 2/10.
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