Regia di Gerd Oswald vedi scheda film
Film interessante che definire western è riduttivo, è anche giallo, meglio forse dire noir. Verità di parte si confrontano in un vero processo spiegatoci in flashback. Non ci sono state sinora recensioni e pochissimi l'hanno visto, non credo lo perderanno i fans di Sterling Hayden. E poi c'è Anita Ekberg col marito Anthony Steel.
LA DONNA DEL RANCHERO (1957)
(prima recensione)
È questo il quinto film consecutivo privo di recensioni anteriori. Se ho fatto una scelta di questo tipo in un periodo come il mese scorso in cui ne avrò visti un centinaio vuol dire che sotto sotto c’è la speranza di indurre qualche amico che mi legga a regalarsene una visione, non dico presto ma prima o poi, togliendoli così dall'oblio.
Però so bene che ciascuno di noi ha una lunga lista personale di film in attesa e dunque è ben difficile che ciò avvenga, anche se di ciascuno do il link per fruirne comodamente in rete.
Ebbene, per “VALERIE” (titolo originale) sono più ottimista, un tantino per merito di lei perché qualcuno - penso ai diversamente giovani - gradirà vedere Anita Ekberg ad inizio carriera, nel suo periodo americano, quando non era ancora l’Anitona che faceva il bagno nella fontana di Trevi.
Curiosità ulteriore, sia pur secondaria, potrebbe essere anche la contemporanea presenza di quell’Anthony Steel che a quell’epoca era suo marito, matrimonio che dopo tanto clamore due anni dopo, al tempo della “dolce vita”, era già finito.
L’asso nella manica è però un altro, un attore amatissimo da tanti, qui alle prese con un ruolo fatto su misura per lui: Sterling Hayden.
Sono convinto che, come è stato per me, non conoscano questo film e dunque non se lo lascino sfuggire. Di Hayden sono estimatore sin da quando era il giovane "Johnny Guitar" ma chi non ha visto “Rapina a mano armata”, il primo capolavoro di Kubrick? E c’è qualcuno che, quando di anni quest'uomo poderoso ne aveva già parecchi, non lo mette in testa alla lista dei grandi personaggi/attori di quel "Novecento" di Bertolucci di cui si fatica ad arrivare alla fine?
Circa la trama, dire che è un western è riduttivo, nel senso che - esulando dall’ambientazione - dopo i primi minuti (nei quali tre uomini arrivano a cavallo ad una casa in cui entra Sterling da solo, si sentono degli spari, poco dopo ne esce, il tutto in silenzio, se ne vanno) la scena cambia ed assisteremo per tutto il film ad un processo le cui fasi si alternano ad una serie di flashback esplicativi degli eventi.
Il primo presentatoci sarà il matrimonio tra lui e Anita. Qui si comincia poco a poco ad entrare nel giallo o anche nel noir e quale sia la verità non sarà chiaro “sino alla fine”.
Come in tutti i processi ci sono tesi contrapposte, quindi “verità” contrastanti.
E contano i testimoni, eccome.
Forse lui è più vittima che colpevole nei confronti di questa strana moglie straniera? E che parte ha nella vicenda il fratello di Sterling? E il "reverendo" Anthony Steel? Dramma della gelosia o c'è altro?
Penso di non potervi dire di più.
Del regista, di sicuro apprezzabile per questo film, so solo che Wikipedia gli attribuisce 11 film (che non conosco) girati tra il 1956 e il 1971 specificando che l'elenco è parziale, si chiamava Gerd Oswald, nato negli USA da genitori austriaci. Infatti "Era figlio dell'attrice tedesca Käte Oswald e dell'austriaco Richard Oswald, uno dei più noti registi e produttori del cinema muto tedesco che, dopo la salita al potere dei nazisti, aveva lasciato con la famiglia la Germania, trasferendosi a Hollywood."
Se voleste vedere il film eccovelo (b/n):
https://www.youtube.com/watch?v=2OzNlMA7JGg
Arrivederci (non presto).
cherubino,
5 maggio 2020
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