Regia di Vincenzo Salviani vedi scheda film
Gianni Cavina, Carlo Giuffrè, Gabriele Tinti, Luciano Salce, Armando Brancia (il padre di Titta in Amarcord); ma anche Laura Gemser, Mauro Vestri, Cicciolina (citata con il vero nome, Ilona Staller): l'assortimento degli interpreti non è affatto male, ma è proprio il film stesso ad esserlo. Voglia di donna è l'ennesima riproposizione dello standard della commedia ad episodi, per di più virato nei contenuti alla farsa erotica che tanto andava di moda in quegli anni. Franco Bottari, nel cinema da oltre una decina d'anni, ma come scenografo, scrive e dirige; è il suo secondo film (su tre; il primo era stato 24 ore... non un minuto di più, del 1973). Il risultato è piuttosto mediocre, nonostante il buon mestiere dei nomi citati precedentemente. Nudi e volgarità nel linguaggio sono regalati con buona frequenza. 1,5/10.
Tre episodi. Un condominio intero vede le prodezze sessuali di una coppia di condòmini. Una donna tradisce il marito con l'avvocato per cui lei lavora, correndo il rischio di essere scoperta. Un uomo incontra la pornodiva della tv.
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