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È caduta una donna

Regia di Alfredo Guarini vedi scheda film

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La recensione su È caduta una donna

di mm40
3 stelle

Dina, ragazza madre, si innamora di Roberto, rispettabile dottore. La famiglia di lui vede negativamente l’unione per via del piccolo ‘frutto della colpa’. Essendo morto il padre, la donna si convince a lasciare il bambino alla nonna paterna.

Isa Miranda e Rossano Brazzi sono gli unici ‘effetti speciali’ di questo melodrammone disperato che ha dalla sua quantomeno il coraggio di essere prodotto in un periodo – siamo nel 1941 – nel quale alla censura del regime non erano gradite le storie senza lieto fine e con argomenti tanto scabrosi. Del resto il finale può essere interpretato come una punizione per la protagonista dopo aver vissuto nel peccato: questa era la morale dell’epoca, d’altronde, ed è inutile soffermarsi più di tanto sulla questione. Il marito della protagonista, Alfredo Guarini, dietro la macchina da presa confeziona un’operina assolutamente decorosa, ma destinata comunque a confondersi con le tante altre coeve di simili temi e toni; il regista è inoltre autore della sceneggiatura insieme a un nutrito team composto da Cesare Zavattini, Ugo Betti, Sandro De Feo, Piero Tellini, Ercole Patti e Vincenzo Talarico, che ha lavorato partendo dal romanzo omonimo di Milli Dandolo. Da segnalare nel cast anche le presenze di Claudio Gora, Olga Solbelli, Vittorina Benvenuti, Anita Farra, Carla Martinelli, Luigi Pavese, Carlo Tamberlani e Luigi Zerbinati. La Miranda veniva da una modesta esperienza a Hollywood, terminata con lo scoppio della seconda guerra mondiale. 3,5/10.

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