Regia di Sergio Bazzini vedi scheda film
Non così disprezzabile unica regia del Bazzini senza successo, rispetto a come si legge in alcune recensioni, anzi offre una trama interessante e dagli snodi inusutati che ben si ispirano e adattano alla realtà italiana degli anni '70, dei gruppi extraparlamentari di destra eterodiretti da qualcuno nell'arco istituzionale, così come il bombarolo Joe Dallesandro bombarolo di destra in fuga dopo un attentato finito male nella cascina di Andrea Ferreol, con il marito Giancarlo Sarchielli in viaggio premio gemellaggio in Unione Sovietica, comunista tutto chiacchiere e distintivo fuori, sorta di marito tutto ordini, bussate e fava, tra mura domestiche e letto.
Dallesandro sempre perfetto con quel bel faccino così da carogna, per il solito ruolo da freddo e cinico opportunista, manipolatore.
Bella la scena nella quale ritrova nella villa padronale del viscidissimo conte petomane suo finanziatore e mandante, levuniformi da squadrista con tanto di fregi dei fasci, fez e manganello. E le foto incorniciate d'Argento su antichi comò di Hitler, Mussolini, Pavolini e Farinacci ecc.
Allucinante la sequenza della sua uccisione da parte di due sgherri mandati sulle sue tracce, tipo da Avanguardia Nazionale o Ordine Nuovo.
Non male anche le sequenze onirich con Marino Masè castrato dai guerriglieri in Africa, trafficante di letali-ma con il sorriso- pillole chimiche, motociclista.
In una folle divagazione della trama, tipicamente da cinema italiano anni '70 mai esente da squilibri e clichès.[...]
John Nada
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