Regia di Sergio Bazzini vedi scheda film
Walter, giovane terrorista di destra, capita per caso nel podere di Ottavia. La donna, sposata con il comunista Enea, al momento in viaggio, se la intende col ragazzo; la tragedia però è alle porte.
Sergio Bazzini, sceneggiatore piuttosto attivo fra la seconda metà degli anni Sessanta e il decennio successivo, visse anche una breve parentesi da regista all'inizio dei Settanta; dopo aver girato per la Rai Il visitatore (1971), il Nostro esordì anche sul grande schermo con Donna è bello, tre anni più tardi. Trattasi di una pellicola totalmente figlia dei suoi tempi, intrisa dello spirito post-sessantottino e della volontà di esplorare i terreni fino a poco tempo prima preclusi dalle strette maglie della censura: critica alla famiglia, accenni politici, ma soprattutto tanto sesso e tanto 'politicamente scorretto' - diremmo oggi - costituiscono le principali portate del menu. Non a caso sul copione accanto alla firma di Bazzini - autore unico del soggetto - c'è quella di Silvano Agosti, che qui figura anche come montatore, figura intellettualmente in linea con buona parte dei contenuti dell'opera. Ma il gusto di forzare la mano, di sbracare, di esagerare tradiscono le buone intenzioni di partenza e, presumibilmente, mettono l'apporto di Agosti in secondo piano nel film, che trabocca scenette erotiche e volgarità nei dialoghi talvolta piuttosto gratuite entrambe, quasi a ridosso della coeva commedia scollacciata/pecoreccia. Andrea Ferreol e Joe Dallesandro sono i due nomi principali del cast, ma vi troviamo anche Marino Masè, Massimo Sarchielli e Piero Gerlini; per Bazzini l'avventura dietro la macchina da presa si chiude qui, ma il suo nome tornerà a comparire fra i crediti di sceneggiatura anche in pellicole di Bellocchio (Marcia trionfale, 1976) e Bolognini (L'eredità Ferramonti, 1976). 3/10.
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