Regia di Franco Rossetti vedi scheda film
Franco Rossetti scrive, con una certa coerenza, questa commedia sexy girata nella provincia toscana (Siena). Non un capolavoro, ma un gradino sopra la media delle pellicole scollacciate che invadevano i cinema in quel periodo. La sceneggiatura, del regista, di Francesco Milizia e di Carlo Giuffrè (che si occupa principalmente dei suoi dialoghi e quelli di Cannavale) punta tutto, fin dal titolo, sul binomio sesso-politica e dei contrari apparentemente inconciliabili, come la prostituta-vergine e destra-sinistra in Parlamento. Se la parte politica è ridotta a macchietta, ben lontana da denunciare certi opportunismi elettorali o critiche sociali, più sviluppata e meglio gestita è la parte più pruriginosa del film; talvolta audace ma mai triviale, grazie soprattutto a Giuffrè, attore che, grazie anche ad una spalla come Enzo Cannavale (Vincenzo Cannavale), riesce sempre gestire al meglio qualunque situazione. Al debutto, l'allora diciottenne Cinzia Monreale (Cinzia Moscone), secca come un grissino, dallo sguardo ammaliante e seducente, dà prova di carattere e, nuda o vestita, è sempre a proprio agio, tenendo testa ad un marpione come l'attore partenopeo. Parti secondarie per Martine Brochard (Annie Martine), un po' troppo sopra le righe e Renzo Montagnani che, anche con una decina di battute, lascia sempre il segno. C'è sicuramente lo zampino del regista, nato nella città toscana, se a tratti, la pellicola sembra un documentario su Siena; un modo utile ed elegante per colmare qualche buco narrativo. Un giovane Carlo Verdone è l'assistente alla regia (alla seconda esperienza) e fa una brevissima comparsa nel bar frequentato da Giuffrè e Cannavale.
Musiche di Manuel De Sica che scrive anche le canzoni "Risciò" e "Grande con te", cantate da Daniela Davoli.
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