Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
LAST DAYS ovvero gli ultimi giorni di vita di una rockstar ispirata più o meno velatamente a Kurt Cobain dei Nirvana suicidatosi nel 1994. Il film comincia con le immagini di un ragazzo che vaga in un bosco, si fa un bagno nel fiume, accende un fuoco per riscaldarsi e canticchia una canzone, poi lo vediamo arrivare in una grande villa immersa nel verde, si prepara da mangiare, si traveste da donna, prende un fucile e lo punta contro degli amici che dormono al piano superiore, si addormenta sul pavimento, borbotta tra sé e sé, non risponde al telefono, apre la porta a un inserzionista pubblicitario e si spaccia per il proprietario di un’officina di ricambi, in realtà è Blake (da William famoso poeta inglese) un musicista rock che è scappato da una clinica per tossicodipendenti. Egli si aggira come un randagio per casa e per il giardino, schiva gli amici e gli agenti che gli propongono un tour, farfuglia frasi confuse, sembra ricercare la solitudine e come dice alla madre “ho un sacco di cose da fare”, gli amici (della band) che gli bazzicano intorno sembrano più straniti di lui, assolutamente indifferenti a tutto o semplicemente sono alla deriva come Blake che improvvisamente si spara una fucilata in testa. Gus Van Sant, generalmente sopravvalutato e talvolta autoriale nei contenuti e nella tecnica, in LAST DAYS si limita a registrare con discrezione e pudore le poche azioni e parole di un giovane deluso da una vita bruciata troppo in fretta. LAST DAYS non è la classica biografia di rockstar condita di luoghi comuni sul maledettismo (vero o presunto), tutt’altro. Il regista di ELEPHANT evita giudizi e facili moralismi, la messinscena è scarna ed essenziale come i movimenti della m.d.p., l’unico “virtuosismo” che si concede è una doppia soggettiva su due o tre scene. Paradossalmente anche la musica è ridotta all’osso, se non quella naturale dell’ambiente circostante, l’interpretazione del protagonista Michael Pitt è perfettamente coerente con quanto descritto. Nello sparuto cast troviamo anche una laconica Asia Argento.
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