Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
visto solo perchè anche le arene estive non offrono molto di più e invece non è la ciofeca che credevo. non sopporto il maledettismo, i dolori esistenziali sono un terreno minato, soprattutto quando uno poi si guarda notte e nebbia o uno specialista-ritratto di un criminale nazista.ritirato in una magione semi abbandonata ai bordi di un bosco con annesso fiume e cascatella, il nostro divo deambula da una stanza all'altra, mangia, si veste, fa il bagno e sente senza ascoltare le rogne di chiunque lo chiami richiedendo la sua attenzione. con lui vivono altri 4 derelitti fancazzisti, compresa un lukas haas quasi irriconoscibile e un'asia argento in un ruolo defilato ma stupendo. ispirato alla tragica fine di kurt cobain e a lui dedicato, il film alla fine l'ho sentito abbastanza onesto nel cercare di non dare spiegazioni o giudizi. la tecnica è un pò quella di elephant. pedinamento del personaggio fino alla fine del film e della sua vita. m'immagino già come nel bel film di powell e pressburger, il francese che aspetta l'anima nuda del bellissimo michael pitt giungere in perfetto orario. un pò duro all'inizio, ma poi godibile.
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